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Al Teatro Signorelli – F. Bentivoglio –

Il 27 Ottobre 2016 – ore 21,00 – inizia la Stagione anche al Signorelli di Cortona, Teatro che, tradizionalmente, presenta le stagioni teatrali più interessanti della Provincia. Sarà Fabrizio Bentivoglio ad aprire, con “L’ora di ricevimento (banlieue)”, produzione del Teatro Stabile dell’Umbria, Regia di Michele Placido, testo di Stefano Massini. Lo spettacolo, che verrà rappresentata anche in Francia e Germania, ha debuttato lo scorso 29 Settembre nel teatro realizzato da Brunello Cucinelli.

Il tema proposto è di estrema attualità, si parla di immigrazione e delle difficoltà dell’integrazione. La storia si svolge in Francia, in periferia, nel cuore della banlieue di Les Izards ai margini dell’area metropolitana di Tolosa. Un insegnante di materie letterarie, interpretato da Bentivoglio, Eugene Ardeche, si ritrova per l’ennesima volta ad iniziare un anno scolastico difficile. Gli alunni della scuola in cui insegna sono tutti stranieri, sono tredici, con storie e famiglie difficili e la principale preoccupazione di chi insegna è quella di non perderne qualcuno per strada. È attraverso l’ora di ricevimento del giovedì, nei brevi colloqui con madri, padri, fratelli, sorelle, assistenti sociali e improbabili affidatari, che vengono alla luce le vite, i volti dei giovanissimi allievi, le loro paure e desideri, i loro piccoli incidenti scolastici. Mentre risalta in tutta la sua drammaticità il tema dell’esclusione sociale, ancor più tangibile fuori da questo luogo, la scuola, che sembra essere l’unica trincea contro ogni forma di degrado. Una novità firmata da Stefano Massini, fra i drammaturghi più rappresentati in Italia e all’estero che, con la regia di Michele Placido affronta una tematica fortemente attuale.

di Stefano Massini

regia Michele Placido

con Fabrizio Bentivoglio

e con la compagnia dei giovani del Teatro Stabile dell’Umbria.

06 NOV 2006, ROME: PRESENTATION OF THE FILM L'AMICO DI FAMIGLIA. IN THE PICTURE THE ITALIAN ACTOR FABRIZIO BENTIVOGLIO. © PIERGIORGIO PIRRONE / TEAM / Lapresse *** Local Caption *** 00203792

06 NOV 2006, ROME: PRESENTATION OF THE FILM L’AMICO DI FAMIGLIA. IN THE PICTURE THE ITALIAN ACTOR FABRIZIO BENTIVOGLIO. © PIERGIORGIO PIRRONE / TEAM / Lapresse *** Local Caption *** 00203792

b&b francesco Redi Arezzo

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L’Odisseo – Cinema Teatro Sole Casentino –

A Bibbiena, presso il Cinema Teatro Sole, sabato 27 Febbraio 2016, “L’Odisseo” – Commedia Musicale. Scene, testi e regia a cura di Giovanni Rupi. Spettacolo già visto in passato ma che presenta, in questa nuova versione, alcune novità. Testo con alto valore didattico, per la fedeltà al testo originale, è proposto anche per le scuole. Per acquisto del biglietto: Giovanni Detti: 347 1057624.
Attori:
Massimo Martini,Omero;
Giovanni Detti: Ulisse;
Gregorio Bartolucci: Giove;
Pietro Vuturo: Alcinoo e Eurimaco;
Federico Manneschi: Hermes e Telemaco;
Roberto Locci, tenore: Polifemo e Nettuno;
Elisabetta Materazzi: Penelope e Athena;
Stefania Paglicci: Circe;
Nicole Castellucci: Sirena e Nausica;
Andrea Tanci: Antinoo e Euriloco;
Roberta Soldani: Pisandro Marinaio;
Gianna Baroni: Sirena, Demetra, Euriclea;
Silvia Fani: Ancella
Francesca Cecconi: Ancella

Musiche dirette dall’autore: Leonardo Rossi –

ulisse

b&b Arezzo Francesco Redi

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Cavriglia – Teatro Comunale – Sabina Guzzanti –

“Come ne venimmo fuori” al Teatro Comunale di Cavriglia, Venerdì 15 Gennaio, ore 21,15, regia Giorgio Gallione
con Sabina Guzzanti; scenografia Guido Fiorato; musiche Paolo Silvestri.

Lo spettacolo che Sabina Guzzanti sta portando in giro per l’Italia, e che passa anche dalla nostra Provincia di Arezzo, si intitola “Come ne venimmo fuori – Proiezioni dal futuro”. Si tratta di un giudizio degli anni che intercorrono tra il 90 ed il 2041, un secolo, anche se non dura cento anni, “lo chiamarono secolo perché sembrava non dovesse finire mai”. E’ una storia ambientata nel futuro, in un giorno di festa in cui tutti sono felici perché si celebra la fine di questo periodo tristissimo e feroce che nel futuro si chiamerà “secolo di merda” ed i suoi abitanti “merdolani”. Un secolo che è finito, per fortuna, dopo aver portato sciagure di tutti i tipi. Nel futuro si sono fatti l’idea che gli abitanti di questo periodo sono stati semplicemente degli idioti e che non ci sia tempo da perdere con loro. La Guzzanti deve pronunciare un discorso celebrativo che sancisce la fine di questo tempo buio ed assume il ruolo di difensore dei merdolani e del secolo di merda. Nella su disamina ricorda abitudini e personaggi che hanno caratterizzato quel secolo e ad un certo punto ci si ricorda che è esistito questo personaggio dal nome confuso, Renzi o Ronzi, ci si ricorda di una riforma della scuola in cui tutti i presidi manager hanno cognomi riconducibili a questa famiglia Renzi o Ronzi. Ma quelli del futuro hanno visto filmati ed escludono che si possa trattare del presidente del consiglio perché lo trovano assolutamente inadeguato al suo ruolo.

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per prenotazioni bed and breakfast Francesco redi Arezzo

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Ottavia Piccolo a Castiglion Fiorentino – Teatro Mario Spina –

Il 26 Gennaio 2016, alle 21,15, al Teatro Mario Spina di Castiglion Fiorentino, Ottavia Piccolo porterà “Enigma -niente significa mai una cosa sola” di Stefano Massini, regia Silvano Piccardi, con Ottavia Piccolo e con Silvano Piccardi.
Venti anni dopo la caduta del Muro, Berlino si interroga ancora sulle ferite cicatrizzate, rimarginate o aperte. In una notte di temporali, a seguito di un banalissimo incidente, il professor Jakob Hilder è costretto a far entrare nel proprio appartamento l’intrusa Ingrid. Il loro dialogo è una assoluta novità fra quelle quattro pareti solitamente digiune di relazioni umane. Jakob ama gli enigmi. Ingrid entra nella sua vita come un enigma all’apparenza semplicissimo da decifrare. Ma nella linearità perfetta del loro casuale incontro si muovono le ombre di un passato irrisolto, forse irrisolvibile. Due esistenze anonime e del tutto “normali” si scoprono lentamente annodate in un groviglio inestricabile che – enigmaticamente – li obbliga al confronto. E di più: nel loro teso scavare in cerca di significati c’è la grande maiuscola domanda sul rapporto sottile che lega l’individuo alla società, questione tanto più drastica all’indomani di un regime che si vantava del più perfetto controllo dei singoli (nel Terzo Reich di Adolf Hitler c’era un agente della Gestapo ogni 2000 cittadini, nell’Unione Sovietica di Stalin un agente del KGB ogni 6000 persone, nella Germania dell’Est si arrivava a un informatore ogni 6 cittadini). Un testo teatrale che guarda alla millimetrica puntualità degli orologiai per indagare il senso di una delle più drammatiche pagine del ‘900, affidandosi solo e soltanto al meccanismo psicologico della costruzione del personaggio.
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Frammenti di un incontro straordinario –

10 Dicembre 2015 – ore 21,30 – Teatro Dovizi di Bibbiena – spettacolo musicale dal titolo”Frammenti di un incontro straordinario”, un tributo a Franco Battiato. Lo spettacolo è stato scritto da Lorenzo Bachini, interpretato dal gruppo “Suonati dal mondo”:
Lorenzo Bachini: Voce, Chitarra acustica, Duduk, Baklamaki;
Alessandra Aricò: Cori, Narrazione;
Andrea Franceschini: Chitarra elettrica;
Leonardo Giorgi: Basso;
Emanuele Tonielli: Batteria, Synth;
Franzisko “Viva” Roche Melàs: Percussioni, Harmonium, Djembè;

Per il Festival Pievi e Castelli in Musica 2015 in Casentino –

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Per prenotazione: b&b frncesco redi arezzo

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Vittoria Puccini inaugura la stagione –

Il primo spettacolo della Prima stagione teatrale, dopo il restauro del Teatro Petrarca, si svolgerà il prossimo 15 Gennaio 2016 e sarà “La gatta sul Tetto che scotta” con Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni, dramma teatrale di Tennessee Williams con Paolo Musio, Franca Penone Salvatore Caruso, Clio Cipolletta, Francesco Petruzzelli scena Dario Gessati, Costumista Gianluca Falaschi; Regista: Arturo Cirillo.

Assolutamente convincente, Vittoria Puccini in questa piéce: “Maggie è uno di quei personaggi che ti risucchiano, ogni volta che salgo sul palcoscenico e lo affronto salgo dentro una centrifuga, non puoi prenderlo in maniera leggera, ci cado dentro con tutte le scarpe perché è un personaggio che ti travolge, ha una emotività talmente forte e così esplicita..”. “Ho dovuto affrontare delle difficoltà tecniche che non ci sono nel cinema e nella televisione, dobbiamo portare la voce perché altrimenti non ti sentono nelle ultime file e noi non usiamo il microfono, bisogna saper usare lo spazio ed imparare a muoversi nel palcoscenico”.

Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni sono una coppia professionale collaudata. Hanno lavorato insieme a Paolo genovese in “tutta colpa di freud”, e nell'”Oriana Fallaci” ed il loro sodalizio artistico funziona anche in questo spettacolo.

L’ipocrisia è il tema intorno al quale ruota la storia de “La gatta sul tetto che scotta”. Brick, insieme alla moglie Maggie, si trova a casa del padre sessantacinquenne per festeggiarne il compleanno e Maggie approfitta di quel tempo a tentare di sedurre il marito, proprio mentre si è saputo che il suocero è malato di cancro, non sa di esserlo e nessuno ha intenzione di dirglielo. Tra Brick ed il padre i rapporti non sono buoni, Brick soffre di una depressione che ha radici lontane ed ha origine in un rapporto “particolare” con un “amico”, che si suicida per ragioni misteriose. La versione teatrale è quella che affronta il tema dell’omosessualità, tema inesistente, nella versione cinematografica tanto da rendere la storia abbastanza fragile.

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Per prenotazioni rivolgersi a :b&b francesco redi arezzo

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Claudio Santamaria al T. Dante di Sansepolcro –

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b&b arezzo
Il prossimo 10 Dicembre 2015, al Teatro Dante di Sansepolcro, alle 21,00, Claudio Santamaria reciterà nello spettacolo “Gospodin” –

Produzione italiana di Giorgio Barberio Corsetti, su un testo di Philipp Löhle, un esordiente autore tedesco associato del Maxim Gorki Theater a Berlino, che propone tematiche legate alle contraddizioni della nostra società consumistica. Gospodin rifiuta il denaro e vive rispettando le sue fondamentali regole, la libertà ed l’irreponsabilità. Corre inseguito dai fantasmi di mondo inaccettabile, fuori da noi. Gospodin troverà la sua libertà solo in carcere, dove “i soldi non sono necessari” e dove si può vivere in povertà e senza scegliere.

Lo stile è graffiante ed ironico e la storia è animata da personaggi comici. Miserabili ed idealisti i personaggi, che fanno da contorno, raccontano il proprio rapporto con i mondo anche con poesia ma, sopratutto, con malinconia. L’impianto scenico prevede anche filmati. «Gospodin è un uomo semplice – scrive Baberio Corsetti -, non vuole avere nulla a che fare con il danaro, vive nella città come un esploratore nella natura. Gospodin aveva un lama, animale con cui passeggiando otteneva mance, Greenpeace glielo ha portato via. Gospodin odia Greenpeace. Gospodin ha tanti amici, ma tutti gli portano via qualcosa: la sua donna lo abbandona portando via mobili e letto; il suo amico artista gli porta via la tv per fare una videoinstallazione che si chiama “tempus fuckit”. Gospodin è eroicamente testardo, convinto della sua strada, sperimenta la città ed il mondo di oggi nel suo poetico e tragico rifiuto dell’unico elemento che fa girare il mondo, il denaro… È un personaggio paradossale, che esprime la sua poesia con i suoi atti di negazione, che fa del paradosso il suo modo di vivere.

Una bellissima occasione di riflessione.
Claudio Santamaria – Nato a Roma, nel 1974 . Cominciò a giocare con la voce da ragazzino e si mise a cercare una scuola per doppiatori. “L’attore è un canale che rende visibile l’invisibile”. Ha esordito in Fuochi d’Artificio di Pieraccioni, ha poi lavorato con Muccino, in uno dei film più famosi “L’ultimo bacio”.
In televisione ha interpretato Rino Gaetano, un personaggio che non amava classificarsi e che non amava le regole, ed anche il Maetro Manzi.

 

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Martha Argerich inaugura il Teatro Petrarca –

La data scelta per la riapertura del Teatro Petrarca di Arezzo sarà il prossimo 16 Dicembre, proprio appena prima di Natale. La data è stata confermata e sarà una pianista importante ad eseguire il primo concerto all’interno del ritrovato Teatro Petrarca, Martha Argerich, e non sarà da sola, non sono ancora noti i nomi dei due musicisti che l’accompagneranno. Marta Argerich, nata in Argentina nel 1941, ma vissuta in Svizzera, ha dei forti legami con l’Italia e con Arezzo. E’ stata allieva del pianista Vincenzo Scaramuzza, italiano ma trasferitosi a Buenos Aires, proprio nella città natale di Martha. Martha segue le sue lezioni dai cinque ai quindici anni e debutta all’età di otto anni al Teatro Astral di Buenos Aires.
Ha seguito inoltre i corsi di perfezionamento di Arturo Benedetti Michelangeli, ad Arezzo e Moncalieri, nel 1960, con il quale, in realtà, fece solo quattro ore di lezione. Benedetti Michelangeli sosteneva di averle insegnato “la musica del silenzio”. La Algerich suonerà proprio nel pianoforte che utilizzava il suo maestro. Destinataria di ben tre Grammy Awards, il riconoscimento che gli Stati Uniti d’America consegnano a coloro che si sono particolarmente distinti in campo musicale. L’equivalente del Premio Oscar nel cinema.

marta

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Petali di Rose – spettacolo tratto da “Colpite a morte” di Serena Dandini –

A Cortona, domenica 19 Luglio, alle 21,15, nel Cortile di Palazzo Casali, andrà in scena lo spettacolo teatrale “Petali di Rose” – storie di ordinaria violenza, tratto dal fortunato romanzo di Serena Dandini “Ferite a morte”.
Testi di Serena Dandini, Simonetta Agnello Hornby, Giovanna Pezzuoli e Luisa Pronzato. Visual Chiara Bigiarini
per Officine della Cultura — con Margherita Scarpellini, Claudia Pennucci, Elena Ferri, Agnese Grazzini, Sandra Guidelli e Roberta Stancutratto.
L’ingresso costa una cifra simbolica di 2 Euro. Il biglietto comprende anche la visita al Maec da consumarsi entro il 31 Luglio prossimo. L’evento si svolge in collaborazione con “Le notti dell’Archeologia”. Info: Officine della Cultura, Via Trasimeno 13 Arezzo – 0575/27961 –
Nel 2013, alla fine di Luglio 2013, Serena Dandini fu ospite de “il giardino delle idee”, per presentare il suo “Ferite a Morte”. Serena Dandini, che inizia la sua carriera con il fortunato programma “La tv delle ragazze”, prosegue con programmi di nicchia di successo ed arriva al suo esordio letterario “Dai diamanti non nasce niente”.

Con questo lavoro letterario “Ferite a morte” Serena Dandini affronta il difficile tema del femminicidio, una piaga terribile nel nostro paese. Il libro racconta storie semplici e tragiche ispirate alle cronache nere della nostra provincia. Parlano in prima persona proprio le donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex fidanzato” e raccontano i fatti come l’autrice immagina li abbiano vissuti. L’escamotage letterario è molto interessante e consente all’autrice di mantenere un certo distacco, rispetto alle storie raccontate, ironizzando sull’ovvietà degli eventi accaduti ai quali, talvolta, l’opinione pubblica non riesce neppure a credere.

L’autrice sostiene che il femminicidio è la punta di un iceberg di una violenza quotidiana, che è conseguenza di una incapacità a vivere i rapporti sentimentali. Tale incapacità ha gravi conseguenze anche sui figli, che tendono a riproporre il modello di famiglia dalla quale provengono. Si parla poco di questo argomento perché si pensa, a torto, che sia un fenomeno che deriva da una sottocultura. Ci sono tanti modi di fare del male ad una donna, non c’è solo l’omicidio: la si può isolare nel lavoro, dalle amicizie, ledere la sua autostima. E’ difficile denunciare il padre dei propri figli, si preferisce riprovare, perdonare, chiudere gli occhi, andare avanti. Fino a poco tempo fa la Spagna aveva il record dei femminicidi. Attraverso leggi più severe, per esempio ricorrendo ai processi per direttissima, in Spagna sono diminuiti i processi per violenza sulle donne. Ora è l’Italia al primo posto in Europa e la Dandini, con questo libro, intende sensibilizzare l’opinione pubblica affinché anche in Italia vengano adottate sanzioni più severe. Ci sono alcuni centri di violenza che hanno invitato la Dandini per leggere alcuni passi del suo llibro. Tante attrici, gioraliste, donne di cultura che hanno aderito a questo processo di sensibilizzazione.

“… Un uomo violento non merita il tuo amore, merita una denuncia.. Eh lo so, ci sono andata a denunciarlo ma il carabiniere di turno non c’era. Era stato arrestato per aver ucciso la moglie con la pistola d’ordinanza” ”Sono commessa di intimo, in un negozio della Provincia. Lui mi ha strozzato ierisera con un paio di mutandine di pura seta da euro 27,00…” “Lo aveva detto a tutti che mi avrebbe ammazzata, ed infatti nessuno si è stupito, ma nei giornali hanno parlato di un raptus improvviso di follia. Ma quando mai! Erano anni, ormai, che era una morte annunciata…”.

petali

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