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Myrta Merlino ad Arezzo – “Madri” –

Circolo Artistico, ore 17,30, Sabato 9 Aprile, Myrta Merlino presenta: “Madri” – Introducono Marco Meacci e Mattia Cialini. Con l’autrice interverranno la Prof.ssa Loretta Fabbri e Francesca Clara Sergi. Modera Enrica Cherici –

Una signora della Tv, Myrta Merlino, presenta il suo primo libro, sabato prossimo ad Arezzo, una riflessione sul proprio ruolo di madre nella società di oggi.

Myrta Merlino è napoletana, nata nel 1969, giornalista, ha iniziato la sua carriera collaborando con “Il Mattino” di Napoli per poi approdare alla tv nella redazione di Mixer, divenendo, successivamente, responsabile di Rai Educational. Conduce, per  La7, “Effetto Domino” e  “L’aria che tira”. Myrta Merlino pubblica  “Madri” nel 2015, una raccolta di storie di donne famose e non,  protagoniste, comunque, di storie significative. L’autrice ha avuto due gemelli, di primo parto, e poi una seconda maternità, tre figli in tutto che lei definisce “il grande motore della mia vita”. Partendo dalla sua esperienza personale, Myrta, cerca di interrogarsi sul suo ruolo di donna che lavora e di madre. “In Italia molte donne rinunciano a fare figli, o li fanno molto tardi, si ha l’impressione che fare figli metta a rischio la carriera e l’autonomia, mentre la maternità rappresenta la più grossa opportunità che possa capitare“. Il libro rappresenta un tuffo nelle vite straordinarie di donne madri per indagare sul peso che hanno le donne e le madri nel mondo e nell’epoca che stiamo attraversando.

“Di solito le madri non amano i figli ma si amano nei figli” – F. Nietzsche

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Attilio Brilli ad Arezzo – Casa Bruschi –

Martedì 1 dicembre alle 17,00, alla Casa Museo Ivan Bruschi, presentazione del nuovo libro del Prof. Attilio Brilli “Il grande racconto dei viaggi di esplorazione, di conquista e d’avventura” per iniziativa del Fondo Ambiente Italiano, sezione di Arezzo. Info: Casa Museo di Ivan Bruschi, Corso Italia 14 – Arezzo –

Attilio Brilli, uno dei massimi esperti italiani di viaggi ha scritto molti libri in cui parla di viaggi e di personaggi che sono messi in viaggio per vedere il mondo, mercanti, avventurieri, temerari..
“Nel bene e nel male i viaggi sono sempre stati i vettori della civiltà ed hanno reso percepibili ai sensi la varietà e la sconfinata ricchezza dell’universo, loro tramite gli uomini si sono reciprocamente scambiati idee e d opinioni, prodotti e merci, malattie e cure, vizi e virtù ma si sono anche ferocemente combattuti, torturati ed annientati”.

“Oggi si raggiunge tutto con una relativa facilità e velocità, bisogna stare attenti che tale velocità non si tramuti in una specie di impoverimento del viaggio perché viaggio è anche ricerca delle pause, viaggio come meditazione, come riflessione sui luoghi, un raffronto su come io vedo un luogo e come questo luogo mi viene rappresentato o mi è stato rappresentato dagli altri. Pensiamo all’emigrazione italiana ai viaggi della speranza, oggi questo genere di spostamento si ripete con altre motivazioni. Il viaggio non è solo svago o fuga ma anche qualcosa di più drammatico e complesso”.

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Arezzo – Francesco Borgonovo –

Sabato 28 Novembre 2015 ore 17,00, Palazzo Cavallo, presentazione del libro “Il Tagliagole” di Francesco Borgonovo, nato a Reggio Emilia, giornalista e saggista, caporedattore del quotidiano “Libero” e autore del talk show politico “La Gabbia” su La7. Francesco Borgonovo è stato invitato ad Arezzo, dall’Associazione Il Baluardo, già due mesi fa ma, dopo i fatti di Parigi, i temi del libro sono diventati di grande attualità. Il Tagliagole rappresenta un’occasione di analisi del mondo arabo, delle sue peculiarità e delle sue differenze. Noi non conosciamo nulla dell’articolato mondo arabo delle varie minoranze, di come si spostano, di come utilizzano i mezzi di comunicazione, di cosa sta succedendo davvero nei teatri di guerra ma anche nel nostro mondo occidentale.

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Doriana Vovola presenta il libro “Chi siete?”

Ad “Incontri d’Autore” ad Arezzo, il 21 novembre ore 17.30 alla Libreria Mondadori è la volta della scrittrice di caratura internazionale Doriana Vovola con il libro “Chi siete?”, autrice premiata per i diritti umani dei popoli e dei singoli.

Dopo gli incontri dedicati al giornalismo con Rosanna Lambertucci, Riccardo Arena, Gennaro Sangiuliano (vicedirettore Tg1 e coautore con Vittorio Feltri), Candida Livatino (StudioAperto- ItaliaUno) Enzo Romeo (Esteri Tg2) la fortunata rassegna, Incontri d’ autore, condotta dai giornalisti Antonella di Tommaso e Roberto Messina (associazione Ailanthus) prosegue con la letteratura d’ attualità per animare il dibattito aretino stavolta su tematiche urgenti: integrazione virtuosa, guerra, libertà e prigionia, diritti umani e violazione degli stessi.

Il ciclo di appuntamenti con i grandi della divulgazione e della letteratura, della cultura e delle arti si arricchisce di un nuovo appuntamento con Doriana Vovola, autrice di calibro e artista poliedrica, che con la sua opera “Chi siete?” (Europa edizioni) atto di presenza verso popoli, etnie, culture, sensibilità devastate dalle persecuzioni e dalle guerre, mette d’ accordo le culture umane del mondo, dall’ ebraica alla tibetana, dall’ armena alla nativa americana. L’ autrice- attrice Vovola ha all’ attivo, tra i molti successi, la scena alla Biennale di Venezia 2015- Padiglione Tibet e i prestigiosi “Premio Eudonna 2013/2014” per le eccellenze femminili europee – sezione speciale drammaturgia e “Premio Italia Diritti Umani 2013” – Amnesty International e Free Lance International Press.

Con successo di critica e pubblico, “Chi siete?” tratta di prigionia e libertà, elettricità emotive e perdita di baricentro esistenziale. Sensitività, poesia, filosofia e mistica in paradigma teatrale come atto di presenza verso popoli, etnie, culture, sensibilità devastate dalle persecuzioni e dalle guerre.
Il lettore-spettatore è imbrigliato in una densa sospensione di aneliti, negazioni, fughe, volontà… dinamiche battenti, sognanti di realtà nevralgiche che intrecciano, tagliano, donano, s’incuneano e sperano.
In “Chi siete?”, come segno di denuncia, genocidi e persecuzioni sia storicamente riconosciuti che ancora taciuti e negati sono volontariamente affiancati.
Portatore di diverse sollecitazioni, con ‘Chi siete?’ l’ autrice invita l’umanità violata ad unirsi per promuovere reciprocamente riconoscimento e tutela dei diritti umani.

Dice Doriana Vovola:

Alcune recensioni:
– A. Picariello, critico letterario Unesco:
– Gabriele La Porta, già direttore di Rai Cultura filosofo e critico letterario: <...una rappresentazione di incanti. una successione energie al galoppo. ...andare per coinvolgimenti. ...psichici dirupi da cui impossibile allontanarsi. sottrarsi. ...iniziano le voci volta e tutte insieme.>

Incontri d’ autore ad Arezzo si avvale di prestigiose locations cittadine, Circolo Artistico e Libreria Mondadori, del patrocinio dell’Associazione “Ancos” di Confartigianato persona, AIG-Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, Forum Nazionale dei Giovani, Premio “Il Viaggiautore”, Accademia “Gioacchino da Fiore” oltre all’ ospitalità del ristorante Buca di San Francesco, Vogue Hotel, B&B Garden.

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Walter Veltroni – presenta “Ciao” – Arezzo 16 Ottobre – Circolo Artistico – Ore 21.00 –

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Arriva ad Arezzo Walter Veltroni, venerdì 16 Ottobre 2015, alle 21,00 al Circolo Artistico di Corso Italia, per presentare il suo ultimo libro dal titolo “Ciao”. Organizzato dal Passioni Festival, l’incontro con Walter Veltroni rappresenta una bella occasione di dialogo con un uomo, nato a Roma nel 1955, che è stato uno dei protagonisti più significativi della politica italiana degli ultimi anni, ex segretario nazionale del Pd, Sindaco di Roma dal 2001 al 2008, vicepresidente del Consiglio e Ministro per i beni culturali nel Governo Prodi, ma che oggi affronta una carriera differente, quella del regista. I suoi due ultimi film sono “I bambini sanno” e “Quando c’era Berlinguer”. In particolare, “I bambini sanno” è un film documentario molto interessante, in cui bambini vengono interrogati e provocati con domande preparate proprio da Veltroni su molti argomenti.
“Ciao”, il libro che Veltroni presenterà ad Arezzo, è uscito nelle librerie da pochi giorni. Un libro che l’autore ha dedicato al padre Vittorio, morto, a 37 anni, di leucemia quando lui aveva solo 1 anno, un uomo così importante per la sua persona ma che lui non ha avuto il piacere di conoscere. Vittorio Veltroni era un giornalista ed uno scrittore, appassionato di sport, proprio come Walter, tanto che iniziò la sua carriera di giornalista per il Tour de France del 1937. Uomo dotato di grande fiuto, fu lo scopritore di talenti come Mike Bongiorno e Sergio Zavoli.

Un doppiopetto grigio, il Borsalino in mano, un velo di brillantina sui capelli, lo sguardo basso. Sotto un cielo che affonda nel rosa di un tramonto infinito, un ragazzo degli anni Cinquanta torna dal passato, si ferma sul pianerottolo della casa di famiglia e aspetta il figlio, ormai adulto. Com’è possibile? E perché è tornato ora, dopo tanto tempo? Sono due sconosciuti, ma sono padre e figlio. Insieme per la prima volta e solo per una sera, provano a raccontarsi le loro vite, quello che è stato e quello che poteva essere, la storia di due generazioni vicine eppure diversissime. Le parole dell’infanzia, i paesaggi, i volti trasformati dal tempo; e Roma, quella più bella. Quella della radio, e della televisione che quel ragazzo timido e geniale ha contribuito a fondare. Ma qual è l’eredità di un padre che non c’è mai stato? Forse la malinconia, certe tristezze improvvise, la voglia di scherzare e di prendersi in giro, il ricordo commosso della donna che li ha amati. In un viaggio attraverso il dolore della perdita e la meraviglia della ricerca delle proprie radici, le parole si mescolano e si intrecciano fino a rivelare ciò che li unisce davvero. Perché non smettiamo mai di cercare il padre.

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Arezzo – Rosanna Lambertucci – sabato 17 ottobre –

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Per il ciclo “Incontri d’Autore”, a cura di Antonella Di Tommaso e Roberto Messina, sabato prossimo, 17 Ottobre al Teatro del Circolo Artistico, con ingresso in Via De’ Redi, alle 17.30, incontro con Rosanna Lambertucci, che presenterà il suo libro «E sono corsa da te», sottotitolo, “Le nostre strade sono tornate ad unirsi nel momento del dolore”, edito da Mondadori. Il libro è il fedele racconto della conduttrice dei due anni passati al fianco del suo ex-marito, dal quale era separata da vent’anni, sofferente perché colpito da una emorragia cerebrale e successivamente da un cancro all’esofago. Il marito, Alberto Amodei, apprezzato dirigente Rai, è morto nel maggio scorso, a 71 anni, dopo una lunga agonia.

Quando il marito è stato male è stata lei a trovarlo, non rispondeva al telefono, era un lunedì, un 24 settembre, e lei “E’ corsa da lui” perché ha sentito che qualcosa di grave poteva essere successo. Erano le sei del pomeriggio con le chiavi ha aperto la porta dell’appartamento del marito, lui era sdraiato nel letto, e non parlava. La parte destra era paralizzata e subito è stato richiesto l’intervento di un medico e tutto è stato predisposto per una risonanza. La conduttrice di “Più sani e più belli”, Rosanna Lambertucci, un volto noto e popolare della tv, racconta una esperienza molto personale, “scrivere è liberatorio, quando qualcosa ci fa stare molto male è utile”. Il libro è una lunga lettera scritta da Rosanna al marito, un uomo amatissimo che le ha dato una figlia, Angelica, ed una nipotina, Caterina. Marito per 23 anni dal quale si è separata da vent’anni. Si sono conosciuti nella mensa rai e rivisti in aereo che volava verso New York. I tanti impegni reciproci hanno finito per separarli nonostante il matrimonio d’amore. Il dolore li ha riuniti, questo cammino di sofferenza durato due anni che la conduttrice ha vissuto insieme alla figlia.

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Anche Oggi non mi ha sparato nessuno – Riccardo Arena –

Ricomincia la Rassegna letteraria “Incontri d’Autore” moderata dalla brava giornalista Antonella Di Tommaso. Il primo libro verrà presentato domenica 11 Ottobre alle 17.30, al Teatro del Circolo Artistico con ingresso in Via De Redi, il titolo è “Anche oggi non mi ha sparato nessuno” e l’autore si chiama Riccardo Arena.

Riccardo Arena è nato a Palermo nel 1962, cronista di giudiziaria a Il giornale di Sicilia, collabora con La Stampa, Panorama, Il Foglio, e l’Agenzia Agi, è Presidente dell’Ordine dei giornalisti siciliani ma anche scrittore di romanzi. “Ancora non mi ha sparato nessuno” è il terzo libro e viene dopo “Sanità alla sbarra” e “Quello che veramente ami”. Arena ama correre ed ha all’attivo otto maratone, tra cui due maratone di New York, lo aiutano a “mantenere i ritmi” dice lui “perché faticando si capiscono le fatiche altrui”.

“La realtà supera la fantasia”, dice l’autore, quasi tutti i fatti narrati sono veri, tra cui le stragi del ’92, e fanno da sfondo alla trama surreale del libro che è il pretesto per il racconto dei mali di questa nostra società, che sono molti a partire da una informazione che non informa, al servizio dei poteri forti. “E’ un non libro” dice Arena, ambientato in Sicilia. La storia viene raccontata con la tecnica giornalistica del dossier, contenete registrazioni di telegiornali, dichiarazioni ed intercettazioni, ma filtrata con gli occhi del romanziere anziché da quelli del magistrato. Il protagonista è un ufficiale dei carabinieri che torna in servizio dopo tanti anni perché c’è una grande emergenza da affrontare e fa una scelta precisa. E’ un giallo, ed il carabiniere è una sorta di eroe che cerca di salvare la patria dalla mafia, dal terrorismo islamico, e da sé stessa. Una istantanea del nostro paese, dei politici che la governano, dei militari che la sorvegliano e dei criminali che la deturpano, un ritratto spietato anche autoironico ma soprattutto autocritico perché Arena non manca di prendere di mira anche la categoria di cui lui stesso fa parte, quella dei giornalisti.

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Roberto Fiorini parla dei successi de “Il giardino delle idee” –

Nonostante la sospensione dell’attività, durante l’Inverno 2015, la rassegna di libri estiva de “Il giardino delle idee” programmata nella scorsa ultima settimana di Agosto, pur in concomitanza con il Polofonico e con le vacanze per la bella stagione, è stato un successo strepitoso. Un pubblico eterogeneo, di cultura medio alta, ma non solo, ha presenziato ed apprezzato i tanti autori di libri, che, anche quest’anno, hanno presentato i loro lavori ad Arezzo. Noi siamo molto felici di queste iniziative. Infatti, soprattutto nella stagione estiva, una città con vocazione turistica deve offrire ai visitatori molti eventi diversi, per accontentare i gusti di tutti. E così, grazie a “Il giardino”, in soli quattro giorni, sono arrivati ad Arezzo tanti autori diversi ma con la medesima voglia di parlare al pubblico presente. Tra loro anche il direttore de Il Sole 24 H, Roberto Napoletano, che ha riportato la cronaca della sua giornata ad Arezzo nella prima pagina della Cultura del suo importante giornale economico. “Un miracolo!” dice Fiorini “che è stato il miglior festeggiamento per i dieci anni di attività de Il Giardino delle Idee”. “Un articolo di pancia e di sensazioni” continua Fiorini che proprio la sera successiva ha ricevuto una telefonata dello stesso Napoletano che gli testimoniava di essersi portato via le belle atmosfere di quel giardino pensile della Provincia con la vista di una parte della nostra Cattedrale.
Ai microfoni di Radio Wave international Roberto Fiorini dice apertamente di aver rivolto richiesta al nostro Sindaco affinché, già dal prossimo inverno, sia possibile ospitare gli autori più importanti de “Il giardino” al nostro Teatro Regio Petrarca, non solo per rivolgere una migliore accoglienza a chi arriva ma anche per riabituare gli aretini a frequentare quel bellissimo Teatro per troppo tempo dimenticato.
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Francesco Recami – “L’uomo con la valigia” – Arezzo

Il secondo scrittore ospite de “Il giardino delle idee” nella serata di domenica 30 Agosto, presso il Giardino Pensile della Provincia di Arezzo, sarà Francesco Recami che presenterà “L’uomo con la valigia”, Sellerio Editore.

La casa di ringhiera sta andando in rovina? È quello che sostengono gli architetti alla moda Du Vivier Jacopo e Ortolani Patty, sua moglie, alla riunione di condominio. Ci sono importanti danni strutturali, e per rimediare la casa andrà sgomberata, si profilano spese enormi per i proprietari. La notizia provoca un’immediata rissa all’assemblea. Purtroppo per lui, Amedeo Consonni non avrà tempo per dedicarsi alla questione, perché presto la sua vita diventerà quella di un fuggiasco. L’atteso quinto appuntamento con la casa di ringhiera non delude i lettori di Francesco Recami.

Amedeo Consonni, il pensionato con il talento di trovarsi coinvolto negli imbrogli più singolari, entra in scena in mezzo a un bagno di sangue. Si trova a impugnare il coltello che affonda nella bianca carne di una bella ragazza immersa nell’acqua di una vasca color profondo rosso. E per giunta, un misterioso portatore di gemelli da polso del Milan lo immortala con un flash nella posa compromettente che lo identifica come un assassino.
Che ne penserà la professoressa Angela Mattioli, la sua compagna? Per l’occasione si dimenticherà della sua tradizionale tolleranza. Ed è il timore della polizia, e forse ancor di più quello dell’irosa Angela, a costringere Amedeo a trasformarsi in un fuggiasco, a tingersi i capelli e a prendere altre identità. Ha capito che o si salva da sé scoprendo il vero assassino o stavolta è proprio perduto. Così non trova altro complice che l’ottantenne Luis De Angelis, che ha testa solo per il suo spider BMW 24 valvole, ma anche un po’ per lucrare sulle disgrazie altrui. Intanto la Casa di ringhiera cade sotto le mire speculative di una coppia di architetti alla moda. Seguirà il perenne parapiglia che coinvolge tutti: un crescendo di chiasso e tragedia da molto rumore per nulla. E con la suspense della soluzione finale, tanto più catartica quanto più l’enigma è una moltiplicazione di ipotesi.

Il gusto letterario di Francesco Recami è quello di mettere in gioco tutti gli elementi di un giallo, un po’ alla Chandler un po’ alla Agatha Christie con odori di quotidianità in cui starebbe a suo agio Maigret, per poi mostrarli ironicamente come frutto di sbagli e malintesi. Ma a poco a poco, con il passo dell’investigatore che scioglie indizi. Perché la vera genesi del crimine di ogni giorno è che: «Tutti vogliono farsi i fatti degli altri, ma nessuno vuole che gli altri si facciano i suoi».
Francesco Recami (Firenze, 1956) con questa casa editrice ha pubblicato L’errore di Platini (2006), Il correttore di bozze (2007), Il superstizioso (2008, finalista al Premio Campiello 2009), Il ragazzo che leggeva Maigret (2009), Prenditi cura di me (2010, Premio Castiglioncello e Premio Capalbio), La casa di ringhiera (2011), Gli scheletri nell’armadio (2012), Il segreto di Angela (2013), Il caso Kakoiannis-Sforza (2014), Piccola enciclopedia delle ossessioni (2015) e L’uomo con la valigia (2015).

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Antonio Manzini – “Era di Maggio” – Arezzo 30 Agosto 2015 – Il giardino delle idee –

L’ultima serata dell’Edizione estiva de “Il giardino delle idee” è dedicata a due autori. Il 30 Agosto 2015, presso il giardino pensile della Provincia di Arezzo, alle 21,00, uno dei due autori sarà Antonio Manzini con il suo libro “Era di Maggio”. L’Editore del libro è Sellerio di Palermo, lo stesso dei romanzi di Andrea Camilleri. Antonio Manzini racconta le avventure di Rocco Schiavone, vicequestore dalla forte personalità, che fuma cannabis in ufficio, nei locali della Legge, perché non riesce a connettersi con il mondo. Un personaggio straordinario, Rocco Schiavone, romano, di Trastevere, ha conosciuto la Roma violenta, quella della Banda della Magliana ma è stato trasferito in Valle D’Aosta perché ha toccato l’intoccabile, è andato a curiosare dove non doveva. Schiavone affronta la val d’Aosta con il Loden e le Clarks. Ha un rapporto con la legge particolare, non è così ligio, poliziotto anomalo, burbero e depresso, non disdegna la scazzottata ed ha un rapporto con il mondo femminile molto particolare. E’ vedovo. Antonio Manzini, astro nascente del giallo italiano, è nato a Roma, nel 1964, noto al pubblico televisivo per aver interpretato l’Ispettore Tucci in “Linda e il brigadiere”, ha dietro di sé un bagaglio di letture incredibili, il suo libro preferito è “Delitto e Castigo”.

“Era di Maggio” è un giallo, scritto con fare sapiente da un autore, che è anche attore e sceneggiatore ed anche personaggio televisivo.
Questa mattina 28 Agosto ad Omnibus di La7 ha dimostrato di essere molto dentro l’attualità anche se dice che da tre anni ha deciso di non votare più. Era di sinistra e si aspetta una nuova politica. Si chiede che succederà a lampedusa ed ai venticinquenni che non hanno un futuro ed anche che succederà ai suoi figli. “Bisogna abbandonare un tir in autostrada per capire che l’immigrazione è un problema europeo?”.
Tornando al romanzo “Era di Maggio” è il seguito del romanzo precedente “Non è stagione”, l’indagine che lì si era aperta non è ancora conclusa, ma è anche il quarto episodio di una serie di racconti con medesimo protagonista. L’incipit del libro è l’uccisione di una donna, un’amica, al posto di Schiavone. Questo episodio costringe il vicequestore ad indagare due piste differenti, una molto personale.

«Mettilo agli atti, Italo. In una notte di maggio, alle ore una e dieci, al vicequestore Rocco Schiavone piomba addosso una rottura di decimo grado!». Gli agenti del commissariato di Aosta, che stanno imparando a convivere con la scorza spinosa che ricopre il suo cuore ferito, scherzano con la classifica delle rotture del loro capo, in cima alla quale c’è sempre il caso su cui sta indagando. Ma Rocco è prostrato per davvero. Una donna è morta al posto suo, la fidanzata di un amico di Roma, «seccata» da qualcuno che voleva colpire lui. E quando esce dalla depressione si butta sulle tracce di quell’assassino tra Roma ed Aosta, scavando dolorosamente nel proprio passato, alla ricerca del motivo della vendetta, un viaggio nel tempo che è come una ferita che si apre su una piaga che non ha ancora smesso di sanguinare. Però le rotture sono solo cominciate: un altro cadavere archiviato all’inizio come infarto. Un altro viaggio che si inoltra stavolta nel presente dorato della città degli insospettabili.
In questo quarto romanzo, prosegue la serie dei polizieschi scabri, realistici e immersi nell’amara ironia di Rocco Schiavone.
Ma in realtà, attraverso le diverse avventure di un poliziotto politicamente scorretto, si svolge un unico racconto. Il racconto della vita di un uomo che si scontra con la impunita e pervasiva corruzione del privilegio sociale, nel disincanto assoluto dell’Italia d’oggi. Un personaggio brutale perché la tenerezza che lo anima sarebbe debolezza, incapace d’amare perché pieno di un amore totale per chi adesso è solo un fantasma, cinico perché la disonestà sembra aver vinto. Un personaggio di una verità e una profondità tali da sembrare che viva di vita propria.
Antonio Manzini, attore e sceneggiatore, ha pubblicato i romanzi Sangue marcio e La giostra dei criceti. La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui è seguito La costola di Adamo (2014) e Non è stagione (2015). Ne fanno parte anche i racconti presenti nelle antologie poliziesche Capodanno in giallo, Ferragosto in giallo e Regalo di Natale, pubblicate da questa casa editrice.
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