Si chiama www.arezzointuscany.it il nuovo web site di Arezzo, strumento utile per fare promozione ad Arezzo, una città che deve proporsi come meta turistica e che deve valorizzare le proprie risorse. La finalità del portale è quella di avere cittadini più informati sugli eventi e sui monumenti, l’assessore Pasquale Macrì si raccomanda affinché tutti si colleghino al portale turistico aretino dove apprenderanno notizie sugli eventi in corso ed in programma. Un cittadino informato diventa anche un buon operatore turistico, un veicolo di informazioni.
Per la realizzazione del portale è stato indetto un bando di concorso pubblico ed una azienda si è aggiudicata il lavoro. Alla riunione, coordinata dal consigliere Fabrizio Piervenanzi, delegato dal sindaco Fanfani a seguire il progetto dall’inizio, fino alla sua realizzazione, era presente il gruppo di lavoro del Comune, l’assessore Paola Magnanensi e il rappresentante della ditta aggiudicataria. Arezzointuscany.it è il nome del dominio precedentemente acquisito dal Comune a tale scopo che permetterà di veicolare online, la storia, le bellezze, gli eventi e tutto ciò che può rappresentare un occasione per far visita alla nostra città. Apposite sezioni verranno dedicate alla Fiera Antiquaria e alla Giostra del Saracino, senza dimenticare tutte le attività che si occupano di accoglienza”.
Arezzo viene presentata con le sue peculiarità, città etrusco-romana, città d’arte, città del cinema, città della musica, città dell’oro. La home raccoglie gli eventi più importanti per cui Arezzo è famosa, La Fiera Antiquaria, La Giostra del Saracino, Icastica, il Polifonico.
Vengono indicati gli uffici turistici, i numeri utili, dove dormire e dove mangiare. Itinerari, eventi, arte e cultura, sport, fiere e mercati.
per prenotazioni b&b arezzo francesco redi
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Arezzo – La Valtiberina da Visitare…
Proseguendo verso est, la Provincia di Arezzo si snoda nella vallata della Valtiberina, chiamata anche la terra di Piero della Francesca, la vallata più orientale della provincia ai confini con le Marche e la Romagna. La si può raggiungere attraverso due percorsi, la strada provinciale della Libbia e la strada Statale 73. Se si decide per la Libbia, si arriva al Valico della Scheggia, dove si trova la Pieve di Sovara, chiesetta romanica, le cui origini risalgono al IX o X secolo. Proseguendo ancora per qualche chilometro si arriva ad Anghiari. Ciò che rimane impresso di Anghiari è la lunga via, un rettilineo in forte pendenza che, dalla via centrale, porta a Sansepolcro. La sensazione di vuoto e di stupore è forte, le due cittadine sono unite da questo lungo corridoio di otto chilometri e vecchio di sette secoli. Quando si osserva Anghiari di lontano appare un paesaggio d’altri tempi, un perfetto borgo medievale intatto. Segnaliamo la Chiesa di Sant’Agostino, Palazzo Pretorio e la Badia di San Bartolomeo, una delle Chiese più antiche di Anghiari. Salendo e scendendo per i tanti gradini che caratterizzano la cittadina si incontrano due Musei. Il Museo della tradizioni Popolari e Palazzo Taglieschi. Dai capitelli alle colonne, dalle campane agli strumenti d’uso quotidiano della vita contadina, dai piccoli affreschi ai dipinti, patrimonio in parte raccolto da un sacerdote. Di fronte è invece situato il Museo dedicato al Leonardo scomparso. La pianura ai piedi di Anghiari è stata campo di battaglia tra fiorentini e milanesi, la famosa Battaglia di Anghiari, che si era svolta, proprio lì, nel 1440 tanto che Leonardo Da Vinci l’aveva raffigurata in Palazzo Vecchio. Leonardo sperimentò la pittura ad encausto e dell’affresco pare non sia rimasto più nulla. Il paese è noto per le telerie artigianali, per il restauro del mobile e per la Mostra mercato dell’Artigianato della Valtiberina toscana che si svolge ad ogni primavera. Proseguendo verso nord da Anghiari si raggiunge Caprese Michelangelo. Gradatamente il paesaggio muta e le querce lasciano il posto ai castagni. Proprio qui, a Caprese, il 6 Marzo 1475 nacque Michelangelo Buonarroti. La casa del Podestà, sua casa natale, oggi ospita il Municipio ed il Museo michelangiolesco. Molti scultori contemporanei lo hanno voluto omaggiare con opere esposte nel cortile del vecchio castello. La Chiesetta di san Giovanni Battista è la chiesetta dove Michelangelo fu battezzato. A pochi chilometri, l’ultimo paese della Romagna, Pieve Santo Stefano, la città del Diario. La città raccoglie, nel suo cinquecentesco Palazzo Comunale, diari inediti ed ogni anno a Settembre, il premio letterario chiamato Premio Pieve è il riconoscimento ad un diario mai pubblicato. Tutto raccolto presso la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale. Da Pieve Santo Stefano, tornando indietro, si raggiunge Badia Tedalda, un luogo tra le cui colline si allevano mucche di razza pregiatissima, la razza chianina. Nel piccolo nucleo storico la Chiesa di San Michele con terrecotte dei fratelli Buglioni. La bistecca chianina ed i piatti a base di tartufo sono tipici di questi luoghi. Da Badia Tedalda si raggiunge Sestino, il comune più lontano, ai confini con le marche, 84 chilometri da Arezzo, dove si trova la Pieve di san Pancrazio e l’Antiquarium Nazionale. Da Sestino verso sud si va in direzione Sansepolcro, la città dei campanili, famosa per aver dato i natali a Piero della Francesca. La sua casa si trova nel centro storico, elegante dimora rinascimentale dove oggi ha sede la Fondazione a lui dedicata. Il Museo civico di Sansepolcro conserva quella che è considerata la sua opera migliore, la “Resurrezione di Cristo” un autentico inno alla vita. Accanto alla figura di Cristo l’artista ha dipinto la sua città natale. La cattedrale, la Chiesa di san Francesco, la Chiesa di San Lorenzo, con la deposizione del Rosso Fiorentino. Qui con estrema realtà l’artista dipinge la morte, mentre Piero dipinge la vita. Tornando verso Arezzo, Monterchi, dove Piero della francesca ha lasciato una testimonianza pittorica importantissima “La Madonna del Parto” dedicata a sua madre, proprio proveniente da questo piccolo paese. Rarissimo esemplare di madonna in attesa..
Arezzo – La Valdichiana da visitare..
b&b francesco redi Arezzo… La Valdichiana, un’ampia pianura racchiusa tra le provincie di Arezzo, Siena e Perugia. Vi si arriva dalla strada regionale 71, il paesaggio è articolato, collinare da un lato e pianeggiante dall’altro, con grandi distese di frutteti. La prima cittadina che s’incontra è Castiglion Fiorentino con al sua torre altissima. Facendo ingresso da porta Fiorentina si può scorgere, a sinistra, la facciata della duecentesca Chiesa di S.Francesco, che si affaccia nella Piazzetta omonima, un bell’angolo medievale della città. Proseguendo fino alla Piazza centrale vi si trova il Palazzo comunale da una parte e dall’altra una loggia dalla quale si può scorgere uno splendido panorama sulla valle sottostante. Questa piazza, a giugno si anima dei colori degli antichi terzieri, in occasione del Palio dei Rioni. Ancora qualche salita e si arriva alla Torre. Fin qui l’immagine di Castiglion Fiorentino è quella di una città medievale ma visitando il Museo Civico Archeologico si capisce che le origini di Castiglion Fiorentino risalgono agli etruschi. Non si può immaginare quanto prezioso sia il tesoro di questa piccola città. Anche la Pinacoteca Comunale contiene una interessante raccolta di dipinti di varie epoche. dalla terrazza del Cassero si vede il Castello di Montecchio Vesponi. Da Castigion Fiorentino si prosegue verso Cortona o Curtun. Il primo incontro con Cortona è con le tombe etrusche ai piedi delle colline cortonesi, due cupolette di terra chiamate comunemente “meloni”. Grossi blocchi di pietra cingono la città e la proteggono fin dal tempo degli Etruschi. La strada termina in una terrazza con un panorama di quelli che non si possono dimenticare: uno scorcio del Lago trasimeno, la cupola di una Chiesa ed una immensa pianura. L’unica strada pianeggiante del paese si chiama “Ruga Piana”. E’ ricca di negozi di ogni genere ma in particolare di piccoli antiquari. Proprio qui si svolge “Cortonantiquaria” una tra le più importanti mostre mercato dell’antiquariato, tra la fine di Agosto ed i primi di Settembre. Palazzo Comunale, Palazzo Casali, Il Maec, Museo Accademia Etrusca Città di Cortona. con collezioni sopratutto etrusche ma anche romane ed egizie. Il Museo Diocesano conserva l’Annunciazione di Beato Angelico. Ci sono anche gli affrescho di Luca Signorelli, i cartono della Via Crucis di Gino Severini, le tavole del Lorenzetti. Atraverso un percorso panoramico si arriva all’Eremo francescano de Le Celle e al santuario di santa Margherita. Passando per Farneta si arrica a Foiano della Chiana, la città del Carnevale. Qui la prima sfilata di carri allegorici avvenne nel 1866. Il colore che prevale è il rosso del mattone con cui sono costruiti gli edifici e l Piazza centrale è scandita dall’architettura rinascimentale di Palazzo Pretorio e Palazzo granducale. Opere di Andrea della Robbia, del Pomarancio e di Luca Signorelli sono le piccole perle che ammiro nelle Chiese della Santa Trinità, Sant Maria della Fraternit e san michele Arcangelo. Da Foiano della Chiana, una strada che corre tra campi di girasole conduce a Lucignano, borgo in Provincia di Arezzo ai confini con Siena. L’abitato è infatti una sintesi di architettura medievale e senese con impianto urbanistico a forma ellittica, unico esempio in Italia. Qui si vede la Torre vecchia del cassero, la Collegiata di San Michele Arcandelo, rialente al XVI Secolo. La Piazza centrale conserva il Palazzo Cmunale e la Chiesa di San Francesco, con la sia facciata in pietra e travertino. Il Museo Civico conserva tesori preziosissimi tra cui “l’albero d’oro”, di fronte al quale le giovani coppie si promettono eterno amore. Lucignano organizza, nel mese di Maggio, la maggiolata, un corteo di canti balli e petali di fiori. Dopo Lucignano Monte San Savino, anche qui un susseguirsi di Palazzi Medievali e rinascimentali, il Cassero, la Torre di Palazzo Pretorio, le Logge del Mercato e Paòazzo di Monte, per terminare con la Chiesa di Sant’Agostino. A Monte san Savino è nato un grande architetto del rinascimento, andrea Cantucci, detto il Sansovino. Questo paese ha dato i natali anche ad un pontefice, Giulio IIIò della famiglia Ciocchi del Monte. Da Monte San Savino una visita a Gargonza è doverosa, per ammirare un piccolo borgo medievaleconservato perfettamente. Subito dopo Marciano della Chiana, borgo interamente racchiuso da mura. E’ una porta seicentesca che introduce il visitatore nella Piazza centrale, Porta Fanfulla, sulla quale si affaccia il Palazzo Comunale. La Chiesa dei Santi Andrea e Stefano accoglie una interessante Pala di Bartolomeo della Gatta raffigurante una Madonna con Bambino e Santi. Subito dopo Marciano l’ultimo paese della Valdichiana, Civitella, un gioiello antico, conservato perfettamente, un borgo medievale bellissimo, talmente fedele al suo passato che sembra che glia anni non siano trascorsi.
Arezzo – Casa Museo Ivan Bruschi – Visite guidate gratuite –
b&b Francesco Redi informa che moltissime sono le iniziative che la casa museo Ivan Bruschi organizza per arricchire le sarate dei turisti e visitatori della nostra bella città.
Anche quest’anno la Casa Museo di Ivan Bruschi partecipa alle Notti dell’archeologia e propone un’apertura straordinaria nella serata di Venerdì 15 Luglio.
A partire dalle ore 21,00, ogni 30 minuti saranno organizzate visite guidate gratuite alla collezione, ponendo particolare attenzione alla sezione archeologica custodita nel museo.
Ultimo ingresso alle ore 23,00.
Fondazione Ivan Bruschi
Corso Italia, 14
52100 Arezzo
Tel.0575 354126
Le visite guidate sono gratuite.
Cortona – I tesori del Louvre immortalati dalle telecamere di “Sereno Variabile” in onda su Raidue –
b&b Francesco Redi Arezzo informa che le telecamere di Raidue, della nota trasmissione “sereno Variabile”, sono in questi giorni a Cortona per le riprese sulla mostra “Le collezioni del Louvre a Cortona: Gli etruschi dall’Arno al Tevere“, mostra che si svolgerà fino al 3 Luglio 2011 al piano terra del Palazzo Casali. Le riprese si vedranno nella trasmissione che andrà in onda sabato 2 Aprile alle ore 17,00 e nella quale si parlerà di tutti i “segreti” degli etruschi oltre che delle bellezze della splendida Cortona. Anche il vino, aspetto importante delle tradizioni cortonesi fin dai tempi etruschi, sarà uno degli argomenti della trasmissione che si occuperà, in particolare, della famosa Tabula Cortonensis, tavoletta in bronzo risalente al II secolo a C. su cui è inciso il nome di “Vina”, cioè vigna, che fa parte del rogito di eredità di un terreno coltivato a vigna nella zona, vicina a Cortona, del Lago Trasimeno zona coltivata a vigneto di proprietà, da vent’anni’ della Tenuta La Braccesca della Famiglia Antinori, una tenuta che produce vini di alta qualità. Per festeggiare i 20 anni della Braccesca è nata una collaborazione tra la stessa famiglia Antinori ed il Maec con l’evento “Arch-Eno”, visite guidate da sabato 26 Marzo fino a fine mostra (25 euro a persona).
Arezzo, il nostro Francesco Petrarca soggiornò a Capranica dove è stato riscoperto il castello del Conte Orso degli Anguillara –
B&b Francesco redi informa che nel Dicembre 1336, Francesco Petrarca soggiornò in provincia di Viterbo, a Capranica, ospite degli Anguillara, nel Castello costruito dal Conte Pandolfo. Il luogo è molto suggestivo, tanto da ispirare il poeta a redigere due lettere indirizzate al Cardinale Giovanni Colonna ad Avignone, “Le familiari”. Non solo, nella dimora viterbese Petrarca compose due sonetti dedicati al conte Orso degli Anguillara uno dei quali, conservato a Parigi, riporta la firma autografa del poeta e la data del 13 Febbraio 1337. Ebbene, grazie alle preziose ricerche dello storico Carlo Maria D’Orazi, i resti di quel castello sono tornati a galla.
BBFR – La clamorosa scoperta è stata possibile grazie allo studio realizzato su un bassorilievo del ‘300 che ha riportato in luce i resti di quell’antico edificio risalenti al 1285 e nascosti da alcune abitazioni private edificate, negli anni, sulle rovine del maniero distrutto, nel 1465, dalle truppe pontificie. Di quel castello si pensava non esistesse più alcuna traccia mentre è riemersa una parte di muro originale dell’ala est alto 17 metri e largo 8 con una tipica muratura a libretto risalente al XIII secolo e presente in molti palazzi dell’epoca. Questa importante scoperta conferma il legame tra il Petrarca e Capranica. In quel tempo il poeta aretino Francesco Petrarca era al servizio di Giovanni Colonna presso Avignone e fu invitato a Roma dal suo amico vescovo Giacomo Colonna. Sul finire del 1336 Petrarca trovò rifugio al Castello del Conte Orso, nipote di Pandolfo II, che aveva edificato il maniero mezzo secolo prima, e di sua moglie Agnese Colonna, sorella del Cardinale Giovanni.
BBFR – Tutto questo accade mentre si scopre che la casa di Francesco Petrarca che si trova nel centro di Arezzo è una delle mete turistiche più importanti della città. Più della Giostra del Saracino, della Fiera Antiquaria, del Concorso Polifonico la casa del poeta attrae più di di 5.000 turisti all’anno.
Il Valdarno d’ Arezzo – ultima scoperta del Wall Street Journal –
B&b Francesco Redi ha il piacere d’informare che il Wal Street Journal di New York ha dedicato un bellissimo articolo alle peculiarità artistiche del nostro Valdarno. “Cari americani, se volete scoprire l’Italia Rinascimentale più sconosciuta, se siete in Toscana, andate in Valdarno” queste le parole usate dall’autorevole Wall Street Journal che, dopo aver lanciato Arezzo, due giorni fa, ha puntando i riflettori sulla città di Masaccio, uno dei borghi più belli d’Italia, Castelfranco di Sopra nonchè su Montevarchi.
“Il Valdarno non è una delle mete turistiche principali toscane ma dovrebbe esserlo”: parole stampate dall’autorevole quotidiano internazionale edito a New York che hanno ovviamente lasciato a bocca aperta tutti coloro che ne hanno avuto notizia. Tutto il pezzo, tradotto in Italia dal “Il sole 24h” ruota intorno al Museo che verrà allestito a Palazzo Arnolfo, il “Museo delle Terre Nuove”.
“Nel tardo Medio Evo il valdarno sosteneva il potere di Firenze nella regione e, a distanza di 700 anni, i toscani del Valdarno sono più fiorentini della gente di Firenze”. “Alcune città – prosegue il pezzo – furono fondate per fare da laboratori d’arte e architettura, urbanistica e progettazione sociale: quello che accadeva qui, più tardi, appariva anche a Firenze”. Insomma nella costruzione delle nuove città, Arnolfo di Cambio avrebbe trovato soluzioni poi riadattate nell’ampliamento delle mura fiorentine. Le città valdarnesi dell’epoca sarebbero state ciò che per Leopardi fu “Lo Zibaldone”, una sorta di gymnasion greco per l’urbanistica.
Lo squarcio di Luce sul Valdarno prosegue verso la città di Montevarchi dove si consiglia “un giro fra gli antiquari passando per la collegiata, il museo d’arte sacra ed il nuovo museo del Cassero per la scultura”
Arezzo – Domenica 21 Novembre Visita guidata gratuita nel centro storico –
b&b Francesco Redi informa che nell’ambito di “Dolce Autunno”, la kermesse dedicata a cioccolato, pasticceria, coloniali e altre delizie per la gola realizzata dalle associazioni del commercio e dell’artigianato in collaborazione con Provincia, Comune e Camera di Commercio di Arezzo, Domenica 21 novembre alle ore 15, visita guidata gratuita nel centro storico di Arezzo. Partenza da piazza Grande per scoprire insieme ad un esperto del Centro Guide di Arezzo e provincia il “volto dolce” del centro storico, tra opere d’arte e aneddoti curiosi. Prenotazione obbligatoria al 334 3340608
Arezzo – Caprese Michelangelo – Mostra fotografica itinerante
Lo staff di b&b Francesco Redi informa che fino al 14 di Novembre 2010 si svolgerà, a Caprese Michelangelo (a pochi cilometri da Arezzo) , presso la Sala Gessi del Museo Michelangiolesco, la Mostra Fotografica Itinerante “…Punti di Vista” allestita dai fotografi di Confartigiantato Arezzo.
La mostra è alla sua quarta edizione ed, ogni anno, al fine di valorizzare i piccoli ma preziosi Comuni del nostro territorio, Confartigianato sceglie un luogo diverso, da fotografare per la propria Mostra “itinerante.” Montemignaio, Monte San Savino e Bucine sono stati i comuni scelti nelle scorse tre edizioni. Quest’anno la scelta è caduta su Caprese Michelangelo.
Il Museo Michelangiolesco, dove ha sede la mostra, è costutito da 3 edifici principali tra cui il Palazzo dei Podestà, residenza dei podestà fiorentini, a cui l’antico borgo fu sottomesso a partire dal 1384. Tra i podestà ci fu Ludovico Buonarroti, padre di Michelangelo. Un documento autografo di Ludovico attesta la nascita di suo figlio proprio a Caprese il 6 Marzo 1475.
Con la fotografia è possibile rappresentare aspetti della realtà che potrebbero risultare invisibili se non colti attraverso l’obbiettivo di una macchina fotografica.
Gli itinerari di Francesco Redi – San Giovanni Valdarno –
Lo staff di b&b Francesco Redi consiglia un nuovo itinerario ai visitatori del territorio Aretino: San Giovanni Valdarno
luogo di nascita (come dice Giorgio Vasari) di Masaccio (21 dicembre 1401). Tommaso di Ser Giovanni di Mone Cassai, detto Masaccio, Ancora adolescente si trasferì a Firenze dove completò la propria formazione artistica affiancandosi a personaggi quali Donatello e Filippo Brunelleschi. Su di lui e la rivoluzione svolta nel linguaggio pittorico tramite opere come gli affreschi della Cappella Brancacci, il Polittico di Pisa, la trinità in Santa Maria Novella a Firenze o Sant’Anna Merterza e la Madonna con il Bambino custodite agli uffizi, sono state scritte parole ineguagliabili dalla critica mondiale, tanto da rendere noto con lui anche il nome di San Giovanni Valdarno quale sua città natale. Pur essendo vissuto solo 27 anni, Masaccio lascerà un segno indelebile per le generazioni successive ed è considerato il primo interprete della pittura del Rinascimento.
Casa Masaccio, casa natale dell’artista, è adibita, dai primi anni ’80, del secolo scorso a sede espositiva per mostre temporanee, quale Galleria Comunale d’Arte Contemporanea.
San Giovanni Valdarno è un comune di circa 17000 abitanti e come indica il suo nome è situato nella valle del fiume Arno. Nel 1296 si chiamava Castel San Giovanni. Il paese venne edificato per conto di Firenze su progetto che Arnolfo di Cambio elaborava per realizzare gli avamposti del governo centrale, le “terre nuove fiorentine” (Fu Giorgio Vasari ad attribuire ad Arnolfo di Cambio la titolarità del progetto e molti studi recenti confermano che l’intuizione di Vasari fu giusta). La struttura urbanistica del centro storico richiama l’organizzazione della città romana con una grande piazza centrale dalla quale partono i due assi principali perpendicolari tra loro, dai quali nascono le strade secondarie. La fondazione dei Comuni di San Giovanni (e Castelfranco) risale al 1296 mentre una provvisione del 1299 prevedeva la costruzione di una terza città, Terranuova, che venne popolata sopratutto grazie alla vicina città di Castello San Giovanni. Dopo un periodo di lotte interne, la valle dell’Arno visse, tra la fine del 14.mo secolo e l’inizio del 15.mo, un periodo di relativa pace che consentì al paese San Giovanni Valdarno di svilupparsi. Di quest’epoca è il Palazzo Pretorio che fino al 1401 fu sede del Podestà di San Giovanni e che invece agli inizi del 15.mo secolo accolse anche i Vicari del Valdarno superiore. Nel 16.mo secolo San Giovanni si ridimensiona anche sotto l’aspetto economico poichè la politica immobiliare della borghesia fiorentina fece passare in secondo piano il ruolo commerciale del centro. La rinascita anche demografica del paese si registrò a partire dal periodo dall’amministrazione austriaca. la politica del granduca, fortemente favorevole all’agricoltura, promosse grandi opere di canalizzazione e bonifica delle terre della valle. A San Giovanni la ripresa è documentata dall’intesa opera di ristrutturazione ed ammodernamento di importanti palazzi del cemtro cittadino. San giovanni Valdarno già alla fine dell’Ottocento, conosce un periodo di forte crescita e riqualificazione. Nel dopoguerra c’è una grande ripresa economica ed un forte aumento demografico. Sul finire degli anni 70 coincia il recupero del bel centro storico.