Antonio Manzini – “Era di Maggio” – Arezzo 30 Agosto 2015 – Il giardino delle idee –

L’ultima serata dell’Edizione estiva de “Il giardino delle idee” è dedicata a due autori. Il 30 Agosto 2015, presso il giardino pensile della Provincia di Arezzo, alle 21,00, uno dei due autori sarà Antonio Manzini con il suo libro “Era di Maggio”. L’Editore del libro è Sellerio di Palermo, lo stesso dei romanzi di Andrea Camilleri. Antonio Manzini racconta le avventure di Rocco Schiavone, vicequestore dalla forte personalità, che fuma cannabis in ufficio, nei locali della Legge, perché non riesce a connettersi con il mondo. Un personaggio straordinario, Rocco Schiavone, romano, di Trastevere, ha conosciuto la Roma violenta, quella della Banda della Magliana ma è stato trasferito in Valle D’Aosta perché ha toccato l’intoccabile, è andato a curiosare dove non doveva. Schiavone affronta la val d’Aosta con il Loden e le Clarks. Ha un rapporto con la legge particolare, non è così ligio, poliziotto anomalo, burbero e depresso, non disdegna la scazzottata ed ha un rapporto con il mondo femminile molto particolare. E’ vedovo. Antonio Manzini, astro nascente del giallo italiano, è nato a Roma, nel 1964, noto al pubblico televisivo per aver interpretato l’Ispettore Tucci in “Linda e il brigadiere”, ha dietro di sé un bagaglio di letture incredibili, il suo libro preferito è “Delitto e Castigo”.

“Era di Maggio” è un giallo, scritto con fare sapiente da un autore, che è anche attore e sceneggiatore ed anche personaggio televisivo.
Questa mattina 28 Agosto ad Omnibus di La7 ha dimostrato di essere molto dentro l’attualità anche se dice che da tre anni ha deciso di non votare più. Era di sinistra e si aspetta una nuova politica. Si chiede che succederà a lampedusa ed ai venticinquenni che non hanno un futuro ed anche che succederà ai suoi figli. “Bisogna abbandonare un tir in autostrada per capire che l’immigrazione è un problema europeo?”.
Tornando al romanzo “Era di Maggio” è il seguito del romanzo precedente “Non è stagione”, l’indagine che lì si era aperta non è ancora conclusa, ma è anche il quarto episodio di una serie di racconti con medesimo protagonista. L’incipit del libro è l’uccisione di una donna, un’amica, al posto di Schiavone. Questo episodio costringe il vicequestore ad indagare due piste differenti, una molto personale.

«Mettilo agli atti, Italo. In una notte di maggio, alle ore una e dieci, al vicequestore Rocco Schiavone piomba addosso una rottura di decimo grado!». Gli agenti del commissariato di Aosta, che stanno imparando a convivere con la scorza spinosa che ricopre il suo cuore ferito, scherzano con la classifica delle rotture del loro capo, in cima alla quale c’è sempre il caso su cui sta indagando. Ma Rocco è prostrato per davvero. Una donna è morta al posto suo, la fidanzata di un amico di Roma, «seccata» da qualcuno che voleva colpire lui. E quando esce dalla depressione si butta sulle tracce di quell’assassino tra Roma ed Aosta, scavando dolorosamente nel proprio passato, alla ricerca del motivo della vendetta, un viaggio nel tempo che è come una ferita che si apre su una piaga che non ha ancora smesso di sanguinare. Però le rotture sono solo cominciate: un altro cadavere archiviato all’inizio come infarto. Un altro viaggio che si inoltra stavolta nel presente dorato della città degli insospettabili.
In questo quarto romanzo, prosegue la serie dei polizieschi scabri, realistici e immersi nell’amara ironia di Rocco Schiavone.
Ma in realtà, attraverso le diverse avventure di un poliziotto politicamente scorretto, si svolge un unico racconto. Il racconto della vita di un uomo che si scontra con la impunita e pervasiva corruzione del privilegio sociale, nel disincanto assoluto dell’Italia d’oggi. Un personaggio brutale perché la tenerezza che lo anima sarebbe debolezza, incapace d’amare perché pieno di un amore totale per chi adesso è solo un fantasma, cinico perché la disonestà sembra aver vinto. Un personaggio di una verità e una profondità tali da sembrare che viva di vita propria.
Antonio Manzini, attore e sceneggiatore, ha pubblicato i romanzi Sangue marcio e La giostra dei criceti. La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui è seguito La costola di Adamo (2014) e Non è stagione (2015). Ne fanno parte anche i racconti presenti nelle antologie poliziesche Capodanno in giallo, Ferragosto in giallo e Regalo di Natale, pubblicate da questa casa editrice.
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